Un bambino corre, il cuore in festa,
a perdifiato sale il colle,
con la gioia che brilla nei suoi occhi,
e grida al contadino, oltre il vento:
«La tua dama ha detto che il tuo amore è ricambiato!»
Il contadino sorride, il viso si fa luminoso,
e con voce forte, che risuona nel campo,
esclama: «Ella ricambia il mio amor!»
Din don dan, suonano le campane in festa,
e l’aura di primavera, dolce e soave,
giunge a risvegliare il cuor dell’inverno.
I fiori e le erbe rinascono nei campi,
feriti dall’acerba gelata che li struggeva.
Ma il mio umile contadino sorride,
e batte le mani, e danza lieto,
ignorando ormai il dolor che il gelo recò
nella memoria del suo cuore stanco.
Ora, sul far del giorno, egli siede quieto,
e inizia a suonare il suo liuto argentato,
la melodia dolce si perde nell’aria,
come un sogno che sfiora il cielo sereno.
Aspetta che il sole, in lenta discesa,
posi il suo bacio sull’orizzonte lontano,
e che il tanto atteso pasto serale,
preparato con amore, giunga alla sua mensa.
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