Buongiorno a te,
nuovo sole che sorge
sugli occhi miei ancora pieni di notte.
Sei arrivata
come un raggio testardo
che attraversa un vetro opaco,
e non fa rumore
ma promette primavera.
Io ero albero nudo,
senza più fiori né foglie,
la linfa era prigioniera nel ghiaccio
tu l’hai scaldata,
l’hai rimessa in cammino.
Adesso germoglio,
non per caso,
ma perché tu mi vedi.
Tu sei il giorno che comincia
e io, come dopo un inverno senza fine,
riabbraccio la luce.
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